Ricominciare…

Quante volte ci siamo ritrovati a svegliarci , guardarci allo specchio e pensare: Oggi ricomincio !

Poi magari scendi da casa, convinta al 100% ma…  Una canzone , un profumo , uno sguardo fa tornare in mente i ricordi.. Così torni a casa demotivata allo stesso modo della sera precedente e ti scoraggi sempre più.

Ma quando si capisce che è arrivato il momento di ricominciare ? Cosa deve innescarsi nella nostra mente affinché questo accada?

Accade quando , pensi di essere chiusa in un tunnel dal quale non riesci ad uscire. Accade nel momento in cui vivi la tua vita dando poco senso e valore a tutto , quando non ti guardi più nemmeno intorno . Il resto non ti sfiora neppure , tutto trasparente. Quando ogni persona che ti passa accanto è una qualsiasi ,non pensi sia una nuova opportunità e ciò succede perché non ne hai voglia. Quando ti guardi allo specchio e nemmeno ti piaci più… perché pensi a quanto sia inutile tutto, quando manca ciò di cui avresti bisogno . 

In realtà questo dovrebbe essere un incentivo in più per ricominciare. Bisogna affrontare tutto!! Ogni giorno può e deve essere una nuova opportunità per dare una svolta alla nostra vita! Bisogna ricominciare da se’ stessi, il resto verrà da se!

Quando la mattina ti svegli, pensa a quanti vorrebbero vedere un tuo sorriso , quanto un tuo sguardo possa diventare fondamentale per qualcuno!  Pensa a com’eri, vulcanica e sorridente,  prima che tutto precipitasse . Pensa a te . Pensa a cosa meriti, pensa a quanto è bello il mondo . 

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-SIMONA.

14 risposte a "Ricominciare…"

  1. IL VENTO CONTRO

    di Fausto Corsetti

    Tempo fa, scorrendo i canali della televisione, sono stato attratto dalle immagini di alcune gare sportive. Si trattava, in particolare, del lancio del giavellotto.
    Assistere alla gara del giavellotto è come tornare agli albori dello sport, assaporare l’aria di antiche competizioni. Proprio nell’antichità, lo sport derivava dall’allenamento per la battaglia, dalla preparazione per i combattimenti.
    Le gare odierne non sono lotte contro un nemico, ma sono invece, più spesso, sfide ai propri limiti, battaglie con se stessi per superare i propri personali traguardi. Ognuno cerca di fare sempre meglio della volta precedente, di oltrepassare se stesso, prima ancora di superare l’altro.
    In questa pratica sportiva, come in tutte le altre gare di lancio, ad esempio quella del peso o del disco, la sfida ai propri limiti è evidenziata dalla solitudine spaziale della pedana di gara: l’atleta è lì solo con se stesso, con il suo attrezzo e, di fronte, l’ampio spazio della competizione.
    Quello che mi ha sorpreso, osservando il lancio del giavellotto, è la dinamica della prestazione.
    Mi sarei aspettato che il tiro sia tanto più facile e lontano quanto più il vento è favorevole, come se il vento potesse trasportare più in là l’attrezzo lanciato.
    Dai commentatori, invece, ho ascoltato esattamente il contrario: il vento favorevole non giova alla prestazione del lancio del giavellotto. Un buon lancio è facilitato, invece, dal vento contrario, perché solo l’opposizione dell’aria permette al giavellotto di rimanere sospeso più a lungo, di veleggiare e così di arrivare più in là.
    L’abilità non sta nel lanciare semplicemente “oltre” ma nell’avvertire la corrente d’aria giusta, in opposizione, che mantenga più a lungo possibile in alto il volo del giavellotto.
    Questa stranezza mi ha profondamente colpito. Noi siamo abituati a pensare al vento sfavorevole come ad un’avversità da combattere, come ad una sventura: nel lancio del giavellotto, al contrario, esso diventa un’ottima occasione per andare più avanti. L’avversità diventa un’opportunità da sfruttare più che una maledizione da sopportare.
    Penso che ci sia da riflettere, penso che ci sia un valido suggerimento per la nostra vita in questa curiosità del lancio del giavellotto.
    Nello scorrere della nostra esistenza non sono certamente assenti periodi faticosi e duri in cui le cose non sembrano “veleggiare” per il meglio, in cui sembra che il vento della vita ci sia decisamente contrario. In questi momenti o ci mettiamo a lottare contro queste difficoltà, spesso accumulando rabbie, rancori e risentimenti, o le trasformiamo in occasioni di crescita e di pausa, in cui fermarci per riflettere e riprendere le redini della nostra esistenza, per ritornare a ciò che è essenziale.
    Per essere più chiaro: non sempre una malattia, una disgrazia, una difficoltà, un’incomprensione è solamente e totalmente negativa.
    Se riesco a vedere oltre e a cogliere in essa una nuova opportunità di crescita è come se scagliassi il mio personale giavellotto sfruttando il vento contrario per farmi sostenere da esso. Le contrarietà della vita si possono trasformare in occasioni nuove per trovare strade diverse o soluzioni insperate.
    Nei nostri momenti difficili ricordiamoci del lancio del giavellotto e sapremo trasformare dentro di noi il lamento in una danza; sapremo trasformare tutto: tutto vuol dire proprio tutto, anche ciò che bene non è, anche il vento contrario nel cammino della vita.

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    1. “Se riesco a vedere oltre e a cogliere in essa una nuova opportunità di crescita è come se scagliassi il mio personale giavellotto sfruttando il vento contrario per farmi sostenere da esso” esattamente. =) grazie mille

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  2. Rispondo alla tua immagine finale… Una cosa sui treni. Non è importante dove vanno. Ma l’importante è decidere di prenderli. Bisogna prendere le occasioni sempre!!!

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